Interviste 

Monterotondo la parola alle opposizioni

Potere al Popolo – Rifondazione Comunista – Partito Comunista Italiano

Paolo Maria Zavagni candidato Sindaco nel 2024. Nelle ultime elezioni comunali a Monterotondo sono stato il candidato alla carica di Sindaco per la coalizione composta da Potere al Popolo, Rifondazione Comunista e Partito Comunista Italiano. Nonostante il raggiungimento del 3,23% dei consensi elettorali, non abbiamo ottenuto alcun seggio all’interno del Consiglio Comunale e per questa ragione la nostra attività politica si concentra nella militanza al di fuori delle istituzioni. Su questo aspetto penso sia doveroso sottolineare che

una delle prime ragioni della nostra candidatura risiede proprio nell’attivare processi democratici dal basso e nella critica alle regole che ad oggi governano la competizione elettorale

Siamo convinti che lo stato di salute del nostro sistema democratico sia rilevabile proprio dalla possibilità d’espressione per le minoranze politiche e le voci alternative. Di questo i primi responsabili sono ovviamente i governi nazionali e le maggioranze che si sono succedute negli ultimi anni e che hanno favorito un impoverimento della classe politica, ma ne sono altrettanto complici tutti coloro che hanno avallato il taglio delle cariche elettive all’interno dei Consigli comunali, regionali e del parlamento.
Naturalmente lei era ed è una proposta alternativa alla guida del Comune, quali sono i suoi, i vostri essenziali?
Grazie alla dedizione dimostrata durante la campagna elettorale, alla spinta emotiva che ha travolto tutti i militanti e al risultato raggiunto, superando le previsioni, mantengo ancora a oggi il ruolo di coordinatore delle attività e di portavoce della coalizione. Inoltre, prosegue il nostro impegno per la Casa del Popolo Scalo, un progetto nato nel 2019 e di cui sono Presidente da gennaio 2023,

finalizzato a creare uno spazio in cui offrire ai cittadini dei servizi e delle proposte culturali

In questi anni è stata una sede che ha accolto tante richieste ed esperienze e altrettante proposte per il quartiere e per la città. Ad oggi la Casa del Popolo è un presidio antifascista aperto a tutte e tutti, uno spazio sicuro d’ascolto, confronto e di aggregazione. Il futuro ci prospetta tante iniziative e tavoli di lavoro. Il nostro impegno è di rispondere adeguatamente ai bisogni dei cittadini, promuovendo benessere e cultura con le nostre attività, ma sapendo anche dialogare con le istituzioni per incidere significativamente nella politica locale.
Il nostro mandato e la nostra vision ci lega indissolubilmente a trattare i temi che stanno a cuore alla maggioranza dei cittadini, ma soprattutto alle fasce sociali più deboli, come prime vittime delle ingiustizie della nostra società.
In primo luogo dobbiamo parlare di diritti sociali, del tema del lavoro, della casa e dei servizi essenziali. Cito solo una proposta per ciascun punto per dare rilievo alle quelle che possono avere un riscontro immediato per i cittadini: revisione delle aliquote dell’addizionale comunale IRPEF, istituzione di un fondo comunale destinato alla morosità incolpevole e la creazione di una Casa della Salute in zona Monterotondo Scalo.
Altrettanto importanti sono i temi dell’urbanistica, della tutela ambientale e della gestione dei beni pubblici. Su questi argomenti, come per i precedenti, il nostro programma è ricco di proposte.
A 6 mesi dall’insediamento della giunta Varone che ci dice delle azioni svolte fattivamente dalla stessa?
Rispetto all’Amministrazione Comunale in carica credo di dover evidenziare la mia lettura dei risultati elettorali. Per la coalizione di centrosinistra, la vittoria al primo turno ha alimentato la sicurezza nei propri mezzi e nel lavoro svolto in precedenza dalla maggioranza di governo,

ma non è mai stato sottolineato che, rispetto alla consiliatura precedente, gli equilibri politici sono notevolmente mutati e il peso specifico del Partito Democratico è stato ridimensionato

La spinta elettorale che ha reso possibile il superamento del 50% è arrivata dalle liste minori della coalizione e dal supporto ricevuto dai volti arcinoti alla politica eretina. La cartina tornasole di questo cambiamento è stata la nomina della Giunta comunale, stabilita secondo una logica e un modus operandi che si appoggia ai personalismi e a un sistema clientelare. Una giunta che ha sicuramente una grande esperienza ma che non lascia spazio ad autocritiche o discontinuità rispetto agli errori del passato. Proprio per eradicare queste metastasi, durante la campagna elettorale ho provveduto a comunicare in anticipo agli elettori quali sarebbero state le nomine per gli assessorati nel caso avessimo vinto, sollecitando anche gli altri candidati a fare lo stesso.
Ci può determinare e specificatamente le criticità e gli errori di programmazione svolti e le azioni omesse?
Osservando il lavoro svolto in questi mesi dal Sindaco Varone e dai suoi collaboratori, ci sono delle note positive ma purtroppo a parer mio riguardano

questioni di ordinaria amministrazione e non facenti parte di una visione a lungo termine

Nella gestione dei fondi del PNRR, ad esempio, sono stati approvati diversi progetti di riqualificazione che sarebbero molto importanti ma il vero banco di prova sarà nella fase della chiusura dei lavori, dovendo rispettare le scadenze previste per ricevere i finanziamenti. Dei tanti progetti presentati ne è stata realizzata solo una piccolissima parte, pertanto anche su questo ci impegniamo a monitorare il lavoro svolto dagli amministratori. Le carenze programmatiche sono evidenti ma ancora di più le promesse che decadranno. Il Sindaco Varone ha iniziato la propria campagna elettorale nel cantiere di quello che sarebbe dovuto essere un Centro Servizi per la Zone Industriale di Monterotondo.

Un cantiere rimasto in stallo per anni e che sembrava ripartire per realizzare un progetto completamente diverso da quello per cui era stato pensato anni fa. Lo stato attuale dello stabile è disarmante e i lavori sono nuovamente sospesi

In termini di spesa sociale ogni anno continuano i tagli al bilancio e anche su questo punto ho un esempio da riportare: l’anno scorso il Comune di Monterotondo finanziava tramite bando la creazione di un nuovo servizio per trattare le emergenze, il Pronto Intervento Sociale, un’equipe multidisciplinare di professionisti che lavora sulla prevenzione dei rischi del disagio sociale. Dopo un anno di lavoro, in cui è stata riscontata l’importanza di sostenere e ampliare un servizio di questo genere, il progetto è stato ridimensionato per via di un taglio al finanziamento, limitando e svalutando il lavoro di prevenzione.


Si ritiene soddisfattodella sua scesa in campo politico e la rifarebbe? In che cosa ritiene di avere inciso nel parterre politico cittadino e nella socialità cittadina, lei personalmente, con la sua giovane età?
L’esperienza come candidato sindaco all’età di 22 anni è stata molto formativa, tanto sul piano politico quanto su quello umano. Ho sentito crescere il senso di responsabilità verso la collettività, cosa che non mi è mai mancata, ma soprattutto verso tutta la cittadinanza di Monterotondo. Ho avuto la possibilità di mettere alla prova le mie capacità e di riconoscermene di nuove. Essendo un ragazzo impegnato in diversi contesti aggregativi, ho percepito di essere diventato un riferimento per molti amici e concittadini. Credo che candidarmi a quest’età abbia dato un segnale importante ai miei coetanei e che possa aver influito in una maggiore sensibilizzazione dei giovani alla politica e alla partecipazione. Per quest’opportunità devo ringraziare naturalmente tutti i compagni di percorso e di lotta che hanno speso molte energie durante la campagna elettorale e che non mi hanno fatto mai mancare il loro sostegno.

Quando le sfide sono condivise, le risorse si moltiplicano

Questo approccio ha reso riconoscibili le idee e le modalità di fare politica del gruppo che rappresento, rafforzando il nostro progetto. Ho avuto la possibilità di toccare con mano che un cambiamento che parte dall’attivismo dei cittadini è realmente possibile e continuerò a lavorare affinché questo processo avvenga per migliorare la nostra città.

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